Confezionamento in atmosfera modificata: busta o vaschetta?

La domanda su quale sia il metodo migliore per confezionare pasta fresca, ma anche altri prodotti fragili come pizza, panini, lasagne etc… è una domanda a cui non c’è una vera e propria risposta. Ogni volta che bisogna decidere come confezionare un prodotto le domande da porsi son molto importanti.

  • Il budget: quanto è il vostro budget di investimento? Non quanto cosa la macchina confezionatrice, ma quanto è il budget che possiamo destinare a quel tipo di confezionamento
  • I formati: quanti formati di prodotto devo confezionare? Ad ogni formato corrisponderà una confezione a lui dedicata
  • Che tipo di messaggio vogliamo dare? Quindi come sarà il marketing della mia confezione?
  • Dove venderemo o chi venderà il nostro prodotto? La grande distribuzione o il delicatessen in centro città?

 

Ogni domanda ci rimanda a una risposta che ci indirizza verso un tipo o un altro di confezione.

Nessuna tipologia di confezionamento esclude l’altra.

 

Confezionare un prodotto è comunicare verso l’esterno chi siamo noi, e come lavoriamo, c’è poco da fare, il cliente vuole sapere cosa contiene la confezione, vuole vedere cosa c’è nella confezione e vuole conoscerci.

 

Confezionare in busta

Estetica accattivante, una busta richiama sempre un po’ il prodotto che ci viene consegnato dal negoziante, la busta sa di spesa, è un prodotto “tattile”, la teniamo in mano e la manipoliamo, ( la scelta del materiale è fondamentale )

Marketing oriented: è un prodotto che si presta ad essere personalizzato molto bene, mediante film stampati o film in carta accoppiata che va molto di moda.

 

Possiamo comunicare molte informazioni e presentare il nostro prodotto esteticamente in modo molto interessante. Il confezionamento in busta però ha come contro, la fragilità della confezione stessa, quindi se vogliamo confezionare in busta dobbiamo pensare che proprio perché si può manipolare, il prodotto al suo interno non è molto protetto da urti, o pressioni. Altro punto a cui pensare è l’investimento , una macchina confezionatrice manuale ha un investimento iniziale molto basso , un ‘estetica meno accattivante ma permette di iniziare a produrre senza impegnare troppi capitali. Oltretutto una macchina manuale permette di essere riutilizzata in altri ambiti una volta che si decide di passare a sistemi più veloci. Dall’altro canto, una confezionatrice automatica in atmosfera modificata costa parecchio

 

Confezionare in vaschetta


Lo stesso prodotto, confezionato in vaschetta. Quali differenza notate? La vaschetta ha un estetica meno accattivante, è squadrata, meno elegante ma, il prodotto al suo interno è più ordinato e protetto. In questo caso abbiamo un etichetta frontale e una sul retro, Le confezioni in vaschetta possono avere un film stampato ma con tutte le indicazioni ma il prodotto ne risulterebbe oscurato e meno visibile, anche in questo caso son scelte commerciali. Le confezionatrici per vaschette lavorano con stampo su misura, quindi vuol dire che per ogni dimensione di vaschetta, avrete uno stampo dedicato. Diventa molto importante ragionare su questo aspetto perché ogni stampo per vaschette ha un costo da valutare nel vostro conto economico. L’idea migliore è cercare di uniformare le misure di vaschetta e magari sfruttare varie profondità per le porzionature dei prodotti

Le confezionatrici per vaschette in atmosfera modificata hanno un prezzo di partenza che supera €10.000, per un prodotto di qualità e affidabile. In commercio, come per ogni cosa, si trovano macchine a qualunque prezzo ma non sempre all’altezza di quello che promette il venditore .

 

Ciao, sono Federico Di Maggio e da oltre 30 anni mi occupo di confezionamento ed etichettatura professionali. Puoi chiamarmi al 339 4253206 oppure scrivimi una mail a federico@multipack.it

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